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U figliu e Maria. Poesia di Anonimo Aiellese

La poesia che segue è stata scritta da un Anonimo Aiellese e infilata sotto la porta di Francesco Magli a cui è destinata. Il figlio di Maria (Ianni), infatti, è lui, l’artista nato ad Aiello nel giugno del 1945.
Ha voluto, Magli, che pubblicassimo la poesia sul suo Blog, che vuole dedicare alla madre Maria, proprio nel giorno della festa delle Donne.


U figliu e Maria

A prima vota ca ‘ndaju sentutu parrare
‘un m’u ricuordu, io ere piccirillu.
Illu girave ppe le strade du paise,
se fermave a parrare ccu lle persune; salutave!

‘Un t’u ricuordi? Ìe llu figliu de Maria!
Dicìe e facìe cose belle u figliu de Maria!
A varba longa, a faccia netta e penzierusa,
l’uocchi vivi, a capu ‘n mienzu a neglia.

Facìe cose belle, piacìenu a tutti;
e illu e regalave, e u ‘mbitavenu alle feste.
U stàvemu a sèntere u figliu de Maria!
Facìe e dicìe cose belle.

Finu a quando i sbiertazzuni hanu dittu:
“ma quale cose belle!? Su tutte fissarìe!
Hamu vistu cumu e fa ste cose belle;
ce minte nu minutu, senza fatica.

Puru nu quatrariellu e resce a fare; su magarìe!
Nun ce criditi, è llu figliu de Maria!!!
Vu ricordàti u patre cchi lavuru ca facìe?
Ma cumu campe? Ne piglie ppe llu culu cu cose d’atru mundu!”

Allura a gente, sentuti i sbiertazzuni,
cumince a dire: ìe pazzu, ciùatu, furbu
e rumpe lli cugliuni!
Mandamundillu, nun ce cridimu cchjù!

Ma illu nente, nun ce sente, è natu cca!
Ancora dice e fa cose belle, u figliu de Maria,
e le regale all’anime e all’uocchi.
Ma ‘un piacenu cchjù a tutti, e un lu ‘mbitenu alle feste!

Vestutu culuratu, a varba janca longa,
gire le strade du paise,
se ferme a parrare e salute le persune.
U scùanti intra e vinelle. E penze!

Penze ca vo esere presente,
parre ca vo mòvere e muntagne,
e rumpe lli cugliuni alli sbiertazzuni
ca stanu intra i palazzi!!!

… ‘ndo Maria facìe la serba.

(Anonimo Aiellese)

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