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La fontana dell'Amore. Il contributo dell'artista Magli per la giornata delle Donne

      Foto di Luigi Zagordo
AIELLO CALABRO - Per la giornata dedicata alle Donne, Francesco Magli ha pensato ad una installazione permanente. Si tratta di una “fontana dell’Amore” che l’artista – col bene placito della locale amministrazione comunale - ha realizzato e posizionato, l’otto marzo scorso, nella piazzetta del Popolo, meglio conosciuta come “Praca” (dal greco praxos, roccia), uno dei luoghi storici dell’antico borgo dove una volta si svolgevano le attività commerciali. Sarà, con l’installazione di questa opera d’arte, come ci ripete più volte l’artista, uno spazio “poietico”. «Un termine più forte di poetico – spiega -, che attiene alla poiesi, la facoltà creativa dell'uomo e il momento in cui essa si realizza, soprattutto nell'attività artistica».
«Dovrà essere – secondo il desiderio dell’artista - uno spazio per pensare, per ascoltare, per leggere …, per stare in armonia con il proprio territorio e con la gente tutta, e per fare un po’ di bene allo spirito».
Nel corso della installazione-inaugurazione, avvenuta nel pomeriggio di lunedì alla presenza di un nutrito gruppo di concittadini, l’artista ha voluto dedicare la fontana artistica – composta da una serie di terrecotte colorate – a tutte le Donne. A cominciare dalla madre Maria, alle donne della sua famiglia, a tutte le mamme. «Ma ancora di più – precisa – a quelle donne che ogni giorno stanno in trincea per gli altri». La sfilza delle dediche è lunga. Da Giovanni d’Arco, ad Alda Merini, alle Suore Fscj di Aiello, alle donne del paese, alle signorine della Casa della Carità di Limbadi dove l’artista ha vissuto da piccolo.
La fontana artistica non è l’unica traccia dell’attività umana e “poietica” di Magli. Un po’ diffusamente per tutto il centro storico si possono leggere diversi segni della sua arte. Come i numeri civici in terracotta, le sculture in nicchie ricavate nei muri delle case (come a San Pietro in Amantea dove c’è un vero e proprio museo all’aperto), o quelle del presepe nella cappella di San Francesco, ecc. ecc.
Francesco Magli, o meglio Francesco d’Aiello, come ama farsi chiamare, età 64, è pittore e scultore. Nato nella cittadina in provincia di Cosenza nel giugno 1945, passa i primi anni della sua infanzia ad Aiello, ma poi vivrà sino all’adolescenza in un collegio a Limbadi. Da lì, andrà giovanissimo a Milano ed è qui, nella città meneghina, soprattutto nella sua Isola (il quartiere vicino alla stazione di Porta Garibaldi), che sceglierà la strada dell’arte con maestri e compagni di viaggio come Ibrahim Kodra, l'ultimo grande artista postcubista scomparso agli inizi del 2006, e grazie agli insegnamenti all’Accademia di Brera di Nicola Gianmarino (per la scultura), Pippo Spinoccia (per il Disegno) e Raffaele De Grada (per la storia dell'Arte e Critica sociale). Una arte, quella di Francesco Magli, che si estrinseca sulla tela, sui cartoni, nell’argilla e anche nel legno, e che narra, come scrive Carlo Franza, «la storia dell'uomo contemporaneo, delle sue lotte e delle sue tragedie, del suo radicarsi al prezzo dei cambiamenti e degli stili di vita, a ridare voce al suo grido di speranza e di sogno». 

Commenti

  1. Scrivere un commento su un evento artistico è inusuale. L'arte non si commenta. Si vive, si sente, si apprezza, si gusta, si pensa, si osserva, ma non si commenta. Ma una Fontana dell'Amore, nella giornata dell'otto di marzo, alla Praca, è troppo carica di simbolismo e di coincidenze per passare sotto silenzio. L'amore è il più garnde ispiratore d'arte e non devo aggiungere nulla ai fiumi di inchiostro versati su questo argomento. L'amore celebrato nella giornata della donna carica di significato ulteriore un evento già di per sè ricco. L'amore celebrato con una fontana crea un'immagine molto trasparente e vitale dell'amore stesso. L'amore viene prima sorseggiato, poi bevuto ed ingoiato materialmente e si trasforma in carne e sangue e quindi in vita. Le immagini concrete e viscerali dei sentimenti fanno parte dell'arte di Franco Magli. Infine la fontana viene radicata " alla Praca ", antica e salda roccia o pietra di Aiello. Pure l'acqua ossia la fontana nasce dalla roccia e dopo un lungo cammino alla roccia ritorna. Non so se queste e altre simbologie siano venute in mente a Franco. Comunque bravo, perchè le cose ci sono anche se nessuno le pensa.

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