Tratto dal sito www.nordestcaffe.it e da www.myspace.com/yourspaceproject
Il Nordest caffè è un luogo dove incontrare e confrontarsi con idee ed esperienze sempre differenti. Durante il corso della giornata l'atmosfera e la vita del nordest cambiano, ma la piacevolezza del Caffè rimane, anzi è accresciuta dalla sua stessa mutevolezza.
L' arte è parte di questo affascinante "meccanismo". Il contributo che artisti di diversa natura e formazione danno e daranno nel corso del tempo regalerà al Nordest atmosfere e situazioni diverse e sarà come rinnovarsi ogni volta.
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Cantanti liriche, intellettuali e giovani architetti che ti raccontano i loro ultimi progetti con l'entusiasmo dei ragazzini. Playboy da bancone, madri salutiste con piccoli e famiglia al seguito, femmine disinvolte e femministe irriducibili. Ma anche, a tutte le ore, vitelloni felliniani, ladri di polli, ed eleganti signore vestite alla Vivian Westwood. Che, quando sono in buona, ti snocciolano le loro conquiste eccellenti di qualche tempo prima: "Lo sai che tanti anni fa ho detto no a Silvio?". Dove Silvio sta per Silvio B., il più famoso e chiacchierato degli imprenditori italiani, nato e cresciuto proprio da queste parti, in via Volturno, in un appartamento middle class davanti a quella che per decenni è stata la storica sede del Pci lombardo.
Il Nordest, locale simbolo dell'Isola nato sulle ceneri di una tabaccheria frequentata da biscazzieri e boss della mala, è tutto questo: un mosaico di facce e di storie che alla fine compongono una sinfonia contemporanea, eccessiva, a volte snervante, lontanamente Sex and thè City. Suoni impazziti, rumori di fondo, intrecci sentimentali occasionali e amicizie profonde, a volte poesia da bar, altre volte discorsi impegnati sulle cose della vita.
L'ambiente è caldo, informale ma anche elegante, di stile vagamente newyorkese. Dall'ora della colazione fino al brunch domenicale, appuntamento fisso per famiglie e tiratardi del sabato notte, questo locale consente anche di ritagliarsi un angolo di silenzio e di relax. Per parlare, pensare a se stessi, leggere un libro. O dare una scorsa ai quotidiani freschi di stampa che ogni mattina, dal Manifesto al Foglio, vengono messi a disposizione di una clientela che è un po' chic e un po' plebea, comunque unica. Specchio di questo quartiere che dalla metà degli anni '90 si è trasformato, senza dimenticare le sue radici, da Isola della mala a Isola della moda. Grazie ai faranoici progetti di Catella non a caso collocati nel più Greenwich Village dei quartieri milanesi.
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Il Norest caffè è frequentato assiduamente anche dal Nostro Magli, dove ha spesse volte anche esposto sue opere.
Ecco l’intervista a Francesco contenuta nel libro Your Space: Nordest Caffè (2008), a cura di Marcello Mencarini (fotoreporter, filmaker e direttore di Flu, esperto di Citizen journalism) e Paolo Papi (giornalista) e Luca Siano (Art director e Media designer).
Frequenti da molto il Nord Est?
Tanti anni fa lavoravo qui di fronte. Facevo il cameriere in un ristorante si chiamava Ca' d'oro.
Com'è che poi sei diventato un artista?
Fare il cameriere è stato un lavoro stimolante per la mia creatività. E molti erano gli artisti che frequentavano quel posto: Boldrini, Battaglia,' il critico d'arte Raffaele De Grada... C'era anche un cameriere, Roberto, che si dilettava di pittura ed esponeva i miei lavori accanto agli altri. De Grada chiese chi ne fosse 1'autore e Roberto mi segnalò. Fu lui che mi consigliò di andare alla Scuola serale degli Artefici, a Brera. Io ci andai e dal 1973 in poi ho fatto solo il pittore.
A parte il lavoro, hai qualche hobby?
Scoprire nell'altro sesso dei valori. Sì, insomma...
mi piace innamorarmi ogni giorno.
Che cosa ti piace leggere?
Come scrittori mi piacciono molto Arto Paasilinna e Pier Paolo Pasolini.
Preferenze politiche?
Un bel sinistrato...
Che tipo sei?
Sono una persona aperta. Il mio padre spirituale è Tommaso Campanella e la seconda cosa che volevo fare da piccolo era il frate domenicano. Purtroppo ero in un collegio di preti e invece io volevo fare il frate. Il frate è libero di pensare, il prete no. E io non rinuncerei mai alla libertà.
Vieni spesso al Nordest?
Ogni mattina tutti i giorni, da quando vivo a Milano. Prendo solo caffè o orzo al bancone, mai alcolici. Mi sono anche innamorato, qui. Più di una volta.
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Il progetto Your Space
Quando la gente comune diventa protagonista: una innovativa collana editoriale sui luoghi della contemporaneità raccontati da chi li frequenta. Questo progetto nasce con l'ambizione di raccontare le reti di aggregazione contemporanea, dai bar ai centri commerciali, attraverso i volti, le storie personali, le emozioni della gente. Non un'indagine scientifica o statistica, ma un'inchiesta, realizzata con i metodi del giornalismo tradizionale, per dare la possibilità a tutti di esprimere desideri, preferenze in fatto di consumi, sentimenti e abitudini quotidiane. Come succede solo alle persone famose. Le interviste ai frequentatori dei locali, realizzate da giornalisti ed esperti di comunicazione, permettono di creare anche un grande archivio emozionale di storie e profili umani, un'antologia di microracconti, da quello dell'operaio tessile a quello del cantante affermato. Ma YOURSPACE può essere anche una forma di marketing emozionale rispettoso dei bisogni di ciascuno. Il primo volume è dedicato al NORDEST CAFFE': un libro di oltre 100 pagine sul locale che ha trasformato uno dei quartieri simbolo della vecchia Milano, l'Isola. Con 100 interviste ai suoi clienti più rappresentativi: chi sono, che lavoro fanno, che cosa bevono, che cosa vogliono dalla loro vita. Il tutto con un'impaginazione che allude in modo ironico alle schedature di polizia. GLI AUTORI. Marcello Mencarini, fotoreporter, film maker e direttore di flu.cx. Paolo Papi, giornalista di Panorama e autore di saggi sulla comunicazione contemporanea. Luca Siano, art director e media designer. www.myspace.com/yourspaceproject yourspaceproject@gmail.com
Franco, sei un grande artista!
RispondiEliminacaro franco, ti aspettiamo ancora ad aiello questa estate. un abbraccio
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